L’azienda affonda le sue radici nella poliedrica vicenda artistica del suo fondatore Mariano Fortuny. L’artista nato a Granada, in Andalusia, cominciò ad applicare l’arte del padre, famoso pittore romantico spagnolo, alle tecniche più all’avanguardia dell’inizio del secolo ventesimo. Era pittore, fotografo, scultore, scenografo teatrale, inventore. Fu proprio dagli studi per il teatro che presero vita progetti che sono passati alla storia: il Delphos, abito di seta plissettata, la lampada che utilizza la tecnica della luce riflessa e le pregiate stoffe stampate.

 

Dietro le tende ingiallite dalla luce, le ricette per i colori e il metodo per creare i pattern dai nomi evocativi ed esotici sono gelosamente custoditi tra le mura di laterizi rossi che narrano di un’architettura industriale di inizio secolo, tipica dell’ ex distretto produttivo della Giudecca.

Con tempi e metodi che non sono quelli di un’azienda tessile contemporanea ma piuttosto quelli di un laboratorio artigiano, vengono stampati e colorati metri di stoffa che decorano le più belle ville e palazzi di tutto il mondo.

 

L’unico luogo al mondo dove vengono prodotte le stoffe Fortuny è ancora l’affascinante fabbrica alla Giudecca. Qui opera un team tutto locale, composto da non più di 25 persone, che vede alla sua direzione il general manager Giuseppe Iannò.